Eccoci a Cefalù, autentico gioiello della Sicilia settentrionale, oggi sonnacchioso villaggio di pescatori che pare nascere dalle onde del mare, sovrastato dalla mole massiccia di un promontorio calcareo.

Già il suo nome (Kephaloidon) ne rivela le sua origine greca anche se l’aspetto attuale mette in maggior risalto la sua struttura di borgo medievale, raggiunse il suo maggior splendore sotto la dominazione Normanna, fu per volere del suo re Ruggero II che venne dato l’avvio (nel 1311) ai lavori di edificazione del suo Duomo. La via principale di Cefalù che ripercorre l’antico Decumano romano la taglia esattamente in due creando due quartieri estremamente diversi tra loro: ad ovest la parte medievale con le sue viuzze lastricate da ricami in pietra, stretti passaggi ed archi a sesto acuto; ad est strade più ampie e regolari con bei palazzi che furono dimora della nobiltà e del clero dell’epoca.

Proprio al centro dell’intrico di strette vie del quartiere medievale all’improvviso si apre una piazzetta che ospita la incombente mole del duomo costruito in stile romanico per volere del re Ruggero II a seguito di un voto dallo stesso espresso per essere scampato ad un naufragio al ritorno di un viaggio da Napoli. Ecco il Duomo! Scenograficamente posizionato ai piedi del promontorio che incombe alle sue spalle e chiamato dai locali con il nome della rocca, con i caldi raggi solari che ne inondano la facciata caratterizzata da due alte torri mettendone in maggior risalto il colore dorato della pietra con la quale è stato costruito.

All’interno del centro storico assolutamente da non mancare la visita al lavatoio medievale a cui si accede mediante una scala in pietra lavica, alimentata dalle acque del fiume Cefalino che vuole la leggenda abbia avuto origine dalle lacrime di una Ninfa, che dopo aver ucciso il suo amato che la tradiva, pentendosi del gesto annegò di lacrime l’antico lavatoio.

Per finire un bella passeggiata di un’oretta conduce alla cima della rocca dalla quale si gode di uno splendido panorama che abbraccia in un solo sguardo la costa che va da capo d’Orlando a Palermo, e sotto ai propri piedi placidamente adagiato il centro storico di Cefalù proteso verso il mare e chiusa ad est dal promontorio di Torre Caldera, che deve il suo nome ai resti ancora visibili di una vecchia torre d’avvistamento.

Un ultimo consiglio per chi voglia fotografare o solo apprezzare al meglio la bellezza della cittadina, in questo caso bisogna imboccare il lungomare Giuseppe Giardina e percorrerlo per intero, fino giungere a dove iniziano le case, perché Cefalù va ammirato da lontano abbracciando il suo ammasso confuso di vecchie case costruite intorno all’inconfondibile sagoma del duomo e con la Rocca che sovrasta e protegge il borgo storico.

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